Dopo le pressanti iniziative e richieste sindacali, il ministro Fornero ha ritenuto opportuno chiedere all’Inps di ritirare la circolare con cui si stabiliva che per il diritto all’assegno di invalidità per gli invalidi al 100% il reddito da considerare era quello di entrambi i coniugi (per tutti gli altri no). Lunedì l’istituto della previdenza ha ritirato la circolare 149 del 28 dicembre.
Il limite di reddito individuale rimane pertanto fermo a 16.127,30 euro lordi annui. La norma avrebbe interessato, nella sola Lombardia 340.000 persone, di cui 213.000 donne. A Bergamo gli invalidi civili sono oltre 34.000, e la media lombarda dell’assegno di invalidità è di circa 332 euro, non certo quel che si dice “pensionati d’oro”. «Siamo soddisfatti – dice Fausto Gritti, segretario generale della Fnp Cisl di Bergamo -. Si trattava di un provvedimento scellerato e pericoloso, che avrebbe privato migliaia di invalidi di un diritto sacrosanto. La nuova disposizione diramata dal direttore generale dell’Inps prevede infatti che sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido. Andrà chiarita definitivamente la questione onde evitare che il problema si ripresenti tale e quale in futuro».