Quanta salute abbiamo in tasca per il futuro? Dipende dalla genetica o dal nostro stile di vita? Pesiamo come dovremmo? Chi troppo e chi troppo poco… Mangiamo in modo intelligente? Una ricetta al mese potrebbe aiutare…. Quanto ridiamo? Fa star bene il cuore…
Spunti, suggerimenti, idee e ricette per avere cura della propria salute anche nel 2013, o cominciando dal 2013, se prima non ci avevate pensato: questo e molto altro è raccolto nella nuova edizione dell’ Agenda del Cuore di ALT-Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari- Onlus. L’Agenda del Cuore vi aspetta per accompagnarvi, in modo serio ma leggero, di settimana in settimana, verso uno stile di vita intelligente e sano.
Le malattie da Trombosi sono l’epidemia dei nostri tempi. Colpiscono le donne dopo i 50 anni e gli uomini anche prima. Ma possono essere evitate, perché molto, moltissimo dipende dallo stile di vita: è un’occasione da non sprecare.
Un Trombo è un coagulo di sangue inopportuno, che si forma quando e dove non dovrebbe, che rallenta e blocca la circolazione del sangue nelle arterie o nelle vene, uccidendo le cellule del cervello (Ictus), del cuore (Infarto) o del polmone ( Embolia polmonare). Per evitare le malattie da Trombosi bisogna conoscerle e bisogna avere il coraggio di parlarne: noi lo facciamo da 25 anni. L’Agenda parla per noi, non di malattia, ma di salute.
Si comincia con lo stile di vita, che vuol dire molto: alimentazione, peso, attività fisica, giro vita; si passa attraverso la conoscenza: come e perché si forma un trombo, chi rischia di più, come modifico i fattori di rischio, come riconosco i sintomi, cosa devo sapere perché è prezioso e perché non posso non saperlo.
ALT sa come si fa e lo dice con l’Agenda, con il suo stile di sempre, colorato, leggero, complice, in un formato pensato e migliorato di anno in anno, con l’elastico per mantenerla compatta, la tasca per contenere i nostri scontrini, la pagina per annotare gli impegni della settimana, e riportare alla successiva quelli rimandati…
Ogni settimana uno spunto di riflessione, ogni mese una ricetta intrigante ma equilibrata, i suggerimenti per prendere le misure al nostro stile di vita, per smaltire lo stress o i chili di troppo. E come condimento qualche flash su come riconoscere i sintomi che dovrebbero metterci in allerta.
“Le malattie da Trombosi si possono sconfiggere: 600.000 italiani vengono colpiti ogni anno, 200.000 avrebbero potuto farne a meno. Un numero enorme, che giustifica la nostra battaglia e l’esistenza di ALT. Salvare duecentomila persone all’anno è un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile: lo dice la scienza. Per avvicinarci e un giorno raggiungerlo noi di ALT dobbiamo fare in modo che la gente conosca i fattori di rischio, ma non basta: bisogna che tutti noi impariamo ad osservare il nostro stile di vita con onestà, con occhio critico e non compiacente, che impariamo quali sono i campanelli di allarme e per riconoscerli tempestivamente se compaiono, in noi o in una persona che ci è cara. ALT lo dice dal giorno in cui è nata, e mai una battaglia è stata attuale come quella che ancora oggi continuiamo a combattere. Nell’interesse vostro e di chi vi vuole bene, e di coloro ai quali voi volete bene. Si può fare: peccato non provarci”. Noi di ALT crediamo in questa affermazione.
Anche l’Europa lo sa, lo sanno i Governi, lo sanno i Ministeri dell’Economia, che sbigottiti osservano le proiezioni che calcolano quale sarà l’impatto delle malattie cardiovascolari da Trombosi nei prossimi anni: chi pagherà per tutto questo? I Governi? Le famiglie? Le singole persone? Mentre gli addetti ai lavori formulano previsioni e piani di intervento, ALT continua nel suo lavoro: con la soddisfazione di aver cominciato 25 anni fa a fare concretamente quello che l’Europa ora chiede a tutti i Paesi di realizzare in fretta.
ALT lavora per l’Italia, ma si coordina con tutti i Paesi Europei attraverso EHN- European Heart Network, un’Istituzione che ha sede a Bruxelles. È nata per attirare l’attenzione del legislatore Europeo, e a cascata dei legislatori dei singoli Paesi dell’Unione Europea, sull’urgenza di investire nella prevenzione delle malattie cardio e cerebrovascolari, sollecitandoli a creare un ambiente che faciliti uno stile di vita sano, da subito, dalla nascita, parlando con le madri e i padri per fare il bene dei figli e con i figli per fare il bene dei padri e madri.
ALT è un’Associazione privata, indipendente e senza fini di lucro, che si batte per sconfiggere le malattie da Trombosi. ALT ha una missione: prevenire le malattie da trombosi, che colpiscono il doppio dei tumori e che potrebbero essere evitate in un caso su tre. Due sono le armi che ALT utilizza per vincere la sua battaglia: l’educazione alla prevenzione e il sostegno alla ricerca. La ricerca scientifica ci ha spiegato in questi anni che alcuni di noi sono più suscettibili di altri ad ammalarsi di infarto o di ictus o di embolia, perchè la genetica è fondamentale ma i fattori di rischio legati allo stile di vita lo sono ancora di più. La stragrande maggioranza di coloro che vengono colpiti è vissuta troppo a lungo trascurando lo stile di vita: questo rimane il primo colpevole. Capire perché a volte vengono colpiti anche gli incolpevoli è compito della ricerca.
Non possiamo cambiare la genetica, ma certamente possiamo cambiare le nostre abitudini: perché nessuno possa dire “non lo sapevo”, per questo è nata ALT. E perché tutti i nostri bambini possano concretamente vivere almeno fino a 65 anni senza incontrare una malattia cardiovascolare evitabile.
L’Agenda può essere richiesta attraverso il sito di ALT www.trombosi.org, oppure telefonando allo 02 58325028 o ritirandola in ALT in via Ludovico da Viadana 5 a Milano. Usatela e regalatela a chi vi sta a cuore: ci aiuterete a finanziare il progetto di ricerca che si sta svolgendo presso l’ Università degli studi di Ferrara, che mira a capire quali sono le ragioni biologiche, biochimiche e genetiche per le quali cuori simili reagiscono in modo diverso all’attacco dell’infarto: potrete seguire l’aggiornamento sui progressi della ricerca sul sito, nella sezione “La ricerca scientifica”.