La vendemmia è in pieno svolgimento sulle colline bergamasche e un po’ in tutta Italia. Dopo le uve bianche, toccherà adesso alle rosse, i cui acini hanno potuto ingrossarsi dopo la pioggia dei giorni scorsi.
Molto particolare la vendemmia che si è svolta nei vigneti della Distilleria Bottega, in Veneto. I grappoli d’uva sono stati raccolti dai figuranti della Compagnia de Calza di Venezia, che hanno indossato gli storici costumi veneziani del ‘700. Subito dopo, le stesse uve sono state pigiate con i piedi negli antichi tini di legno ritornati per l’occasione in piena attività. Al rito hanno partecipato alcune belle ragazze, che hanno contribuito a riscaldare l’atmosfera.
Questa tradizione, particolarmente diffusa nelle campagne venete fino al secondo dopoguerra, si traduceva in una festa contadina nel corso della quale nascevano amicizie, amori, passioni. L’assaggio del primo mosto derivante dalla spremitura era riservato al mezzadro che, nel corso dell’intera annata agricola, si occupava della coltivazione dei campi e gestiva l’andamento della casa colonica.
Sempre nel segno della rievocazione storica si è tenuta una degustazione di 4 vini da vitigni autoctoni che sono stati salvati dall’oblio e che sono stati selezionati da Diego Tomasi, ricercatore dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano.
I compari de Calza, nel corso della serata, hanno rievocato le suggestioni della Serenissima Repubblica di Venezia con poesie inneggianti al vino e con citazioni erudite.
La Distilleria Bottega ha inoltre presentato il progetto di indicare per tutti i propri liquori la denominazione d’origine delle materie prime utilizzate. Al momento questo specifico riferimento riguarda il Limoncino (con utilizzo esclusivo di limoni di Sicilia), il liquore alla Cannella (prodotto con la varietà Cinnamomum Zeylanicum dell’isola Ceylon) e il liquore alla Liquirizia (che ha origine dalla pregiata pianta coltivata in Calabria).