Il 22 giugno per tutti i pendolari bergamaschi che lavorano a Milano e nell’hinterland è stata una giornata di passione, per il caldo soffocante e per lo sciopero dei trasporti che ha coinvolto treni e atm, il trasporto pubblico milanese. Al disagio dello sciopero, per gli utenti di net trasporti linea z301, si è sommato quello per il disservizio: il bus partito da via Cairoli a Milano alle 16.30, orario compreso nella fascia garantita e in cui molti lavoratori rientrano a Bergamo, dopo tre fermate era già al completo; così molte persone che erano in attesa alle fermate successive non sono potuti salire sul mezzo, ma hanno dovuto aspettare quello successivo che sarebbe arrivato almeno mezz’ora dopo, anche considerando il gran traffico per uscire dal capoluogo. Ascoltando i commenti dei passeggeri è subito chiaro come quella situazione sia ormai abituale: spesso chi attende alle fermate lungo l’autostrada non può salire sul bus perchè già pieno e deve attenderne un’altro, spesso anche un secondo; certo la situazione di venerdì era particolare per lo sciopero, ma l’azienda non ha predisoposto corse in più per ovviare ad un disagio facilmente prevedibile.
Inoltre si apprende dai passeggeri che hanno già tentato di lamentarsi del problema come sia difficile contattare la net telefonicamente; in questo modo tutti i problemi degli utenti si riversano sul conducente, creando liti in un clima già teso. Ognuno comprende come egli non possa far viaggiare le persone in piedi, poichè rischia la patente e con essa il suo lavoro, ma dall’altro lato ci sono i validi motivi di chi, dopo una giornata di lavoro e magari possedendo un costoso abbonamento, avrebbe il diritto di sailre sul mezzo per tornare a casa.
Speriamo che la società risolva presto questi problemi.