E’ stata la prima azienda in Bergamasca, nel 1978, a produrre spumanti con il Metodo Classico, quello dello Champagne, per intenderci, con rifermentazione in bottiglia per 24-36-60 mesi sui lieviti. E’ una azienda vinicola bergamasca, Il Calepino di Castelli Calepio, che porta nella propria denominazione il nome di Fra Ambrogio da Calepio, un enciclopedico frate, figlio dei Conti di Calepio, che nel 1500 scrisse un’opera gigantesca, una enciclopedia in più lingue che è stata consultata almeno sino al secolo XIX. Qui nella sede dell’azienda vinicola Il Calepino, proprio lungo il fiume Oglio, di fronte alla Franciacorta, sono in mostra una dozzina di copie del librone scritto dal frate agostiniano, volumi stampati in diversi anni ma sempre nel Settecento: libri rari e di pregio.
Immaginate quindi con quanta curiosità l’invito dei titolari Franco e Marco Plebani per una “festa di primavera” nell’atmosfera campestre dell’azienda è stato accettato da alcune decine di appassionati di enologia, soprattutto milanesi (tra cui i titolari di importanti locali pubblici del capoluogo milanese). La visita alla cantina, una piccola lezione sulla storia di Fra Ambrogio da Calepio e i suoi libri, quindi i brindisi con i vari Metodo Classico (Brut, Rosé, Non Dosato, Riserva di Fra Ambrogio), l’arrivo di un ottimo salame, carni alla griglia e tante buone cose che hanno accompagnato anche gli altri vini, in particolare i Valcalepio Rosso Doc, anche riserva, e il gioiello dell’azienda, quel “Kalòs” (Cabernet Sauvignon in purezza con appassimento delle uve in cassetta e affinamento del vino in piccole botti di legni pregiati) affiancato recentemente da M.A.S. un Merlot Annata Storica in purezza che sorprende sempre. Per finire, tanta buona musica e il karaoke per coinvolgere tutti nella festa, augurandosi l’un l’altro che arrivino tempi migliori per tutta l’economia italiana.