Si chiama Tokyo ed è l’ultima novità nel settore della ristorazione a Bergamo. Si trova al civico 3B di via Paleocapa, proprio accanto all’ingresso del parcheggio sotterraneo, in ampi locali disposti su due piani di proprietà della Fintas srl che fa capo alla famiglia Tassetti. Come fa intendere il nome stesso, Tokyo è un ristorante specializzato in cucina giapponese di alta qualità.
A Bergamo Tokyo arriva sull’onda del successo di ristoranti simili aperti a Como, Milano, Cantù e Alessandria. La particolarità curiosa è che tutti questi ristoranti di cucina giapponese (a Milano si chiama “Cizru” ed è ben frequentato da calciatori e attrici) sono aperti e gestiti da imprenditori cinesi, sempre gli stessi. Il capocordata è Zhengang Liu, 37 anni, nato nella regione cinese del Fujian, che a Bergamo si avvale della partnership del fratello Zhenying Liu e di Daming Chen.
Zhengang Liu ha vissuto in Giappone (è anche maestro di sushi) e si è laureato in business e management in una università australiana. E’ arrivato in Italia per trovare parenti e amici e si è innamorato del nostro Bel Paese. Il primo ristorante aperto è stato, undici anni fa, quello di Como, anche lui chiamato Tokyo. «Entro la fine 2012 apriremo un Tokyo anche a Brescia – afferma – e a tutti i locali diamo la stessa impronta: pesce di ottima qualità, crudo e cucinato, tutte le migliori specialità giapponesi, un ambiente armonioso e rilassante, con possibilità di take away».
Nell’arredo è evidente lo stile giapponese: grande utilizzo del legno e delle tonalità cromatiche vicine ai colori della terra. «Tra le soluzioni adottate – spiega l’architetto Alessandro Tiraboschi, che ha prestato la sua consulenza – l’idea dei tavoli in legno tondi e rettangolari, variamente componibili. Grande attenzione al controllo e gestione della luce, che dà calore all’ambiente. Pannelli di legno sono utilizzati per la realizzazione dei “tatami”, spazi che offrono privacy, in una sorta di scatola scomponibile secondo la modularità tipica delle case giapponesi».
Nel complesso il locale dà al primo impatto una sensazione di eleganza, pulizia, tipicità. Quanto al menù – che per ora abbiamo visto solo sulla carta – possiamo dire che è molto ampio, spazia su tutta la cucina giapponese. C’è anche una lista dei vini, tutti italiani ad eccezione di uno Champagne. In lista anche un whisky e tre birre giapponesi e, ovviamente, il sake. Per ora il Tokyo non ha giorno di chiusura. Orari di apertura: 11-15 e 18-24. I prezzi sono abbordabili. E’ proposta una cena “mangia quello che vuoi” a prezzo fisso di 20,90 euro, bevande escluse.