Un’iniezione indolore per recuperare l’uso di un arto in pochissimo tempo dopo un forte trauma, come una caduta o un incidente motociclistico. Fantascienza? No, è realtà se l’infiltrazione eseguita è a base del cosiddetto PRP, acronimo di Platelet Rich Plasma, cioè il plasma ricco di piastrine. È la nuova frontiera della cosiddetta bio-ortopedia, che sfrutta le capacità dei fattori di crescita capaci di riparare con successo i danni alle cartilagini degli arti, prevenendo lo sviluppo di complicanze, alleviando il dolore e accelerando il recupero funzionale, con costi ridotti rispetto alle tecniche tradizionali come l’impianto di protesi articolari.
Lo sa bene Alessandro Lupino, classe 1991, pilota ufficiale Husqvarna nel mondiale motocross MX2. Vent’anni appena, ma una vita passata in sella alla moto, che ha già dato al giovane campione italiano tanta esperienza e altrettanti successi, mai sufficienti però per evitare le cadute, un rischio sempre in agguato per chi fa questo mestiere. Durante la seconda tappa del mondiale, in Olanda, Lupino cade, provocandosi una brutta contusione alla spalla destra. Il dolore era tale da non consentire a Lupino alcun movimento. Rientrato in Italia, si mette in contatto con Alberto Gobbi, fondatore di OASI (Orthopaedic Arthroscopic Surgery International), centro internazionale di studio delle cartilagini, dell’invecchiamento articolare e delle lesioni da sport con sede a Milano, e tra i pionieri della bio-ortopedia in Italia. Il giorno prima della partenza per le successive tappe negli Stati Uniti e in Brasile, una settimana dopo l’incidente in Olanda, il Dr.Gobbi pratica a Lupino un’infiltrazione a base di PRP, grazie alla quale il giovane motociclista non ha perso né una gara né posizioni in classifica.
“Si tratta di un nuovo approccio non invasivo, ma molto efficace che il team OASI utilizza già da diversi anni per curare atleti e pazienti con tendinopatie persistenti, lesioni muscolari di varia entità, ed anche l’artrosi – spiega Alberto Gobbi -. In generale è una tecnica molto utile per tutte le patologie articolari, che, come nel caso di Lupino, possono causare un dolore così intenso da costringere una persona ad evitare l’utilizzo dell’arto, cosa che indebolisce ulteriormente i muscoli adiacenti e rende ancora più difficile muovere l’articolazione stessa , con la terapia infiltrativa riusciamo a diminuire o eliminare il dolore e l’infiammazione, ritardando o evitando del tutto l’intervento chirurgico”.
Questo approccio sfrutta le elevate capacità rigenerative e di guarigione dei fattori di crescita rilasciati dalle piastrine contenute nel sangue. Il PRP viene ottenuto da un normale prelievo di sangue venoso processato secondo una speciale procedura di centrifugazione. Si ottiene così una elevata concentrazione di piastrine, che viene iniettata nel sito da trattare, dove si rilasciano dei fattori di crescita in grado di stimolare in maniera del tutto naturale e selettiva la rigenerazione e la guarigione del tessuto lesionato.
“La cura delle patologie articolari ha un impatto socio-economico enorme, sia in termini di spesa sanitaria connessa alle cure che di perdita di produttività dei pazienti, spesso relativamente giovani –prosegue il Dr Gobbi -. Queste nuove tecniche, altre a portare concreti vantaggi per il paziente, consentono una drastica riduzione dei costi, perché evitano interventi chirurgici molto costosi per il servizio sanitario nazionale con tempi di recupero molto più brevi”.
Il Dr. Alberto Gobbi porterà la sua esperienza e quella del suo team alla China Sports Medicine Conferenze, prestigioso appuntamento scientifico internazionale che si terrà a Pechino i prossimi 16 e 17 settembre, ennesima conferma del prestigio che il medico milanese e la ricerca italiana in ortopedia godono in tutto il mondo.