Primo open day in regione da parte di un comando di polizia locale quello svoltosi giovedì 19 maggio a Bergamo. Studenti delle scuole medie e dei licei cittadini hanno partecipato all’iniziativa alla presenza del sindaco Franco Tentorio, del comandante Paolo Cianciotta e dell’assessore regionale alla Protezione Civile Romano La Russa. Scopo dell’iniziativa offrire ai ragazzi la possibilità di osservare da vicino l’attività del corpo. Alle autorità e ai giovani è stata mostrata la sala operativa del comando ed è stato spiegato come difendersi – attraverso dimostrazioni di difesa personale e di arti marziali – e come spegnere gli incendi. A seguire è stato proiettato un filmato con lezioni di pronto soccorso.
Comandante, il vigile urbano non c’è più.
«La figura del vigile urbano non è scomparsa, è cambiata: ora c’è la polizia urbana. La riforma è già abbastanza datata perché parliamo del 1986, anno in cui la normativa ha demandato alle regioni l’organizzazione dei servizi delle polizie locali».
Quali sono le mansioni specifiche della polizia locale?
«La polizia locale sostanzialmente è una polizia amministrativa, contribuisce alle funzioni di pubblica sicurezza, ha qualifiche di polizia giudiziaria; in questo senso non toglie nulla a quello che era il precedente servizio svolto dai vigili urbani ma aggiunge qualcosa di più. Diciamo che la polizia locale è chiamata ad essere più presente sul territorio in termini anche di partecipazione con altri soggetti istituzionali per garantire la sicurezza dell’area locale. In questo senso si può dire che la polizia locale è una forza di polizia vicina al cittadino; mantiene la tradizione che la lega al vecchio corpo dei vigili urbani: una polizia di prossimità più attenta e più vicina alla collettività e quindi ai cittadini stessi».
Per quanto riguarda il servizio d’ordine, la polizia locale collabora con le altre forze di polizia?
«Partecipa con le altre forze di polizia ma con vocazione specifica nei riguardi dell’attività urbana. E’ una struttura di pubblica sicurezza ausiliaria e in quanto tale può partecipare a interventi mirati sul territorio; è comunque una forza di polizia cha ha precise e proprie competenze tra le quali spicca l’attenzione alla cosiddetta sicurezza urbana».
Cosa si intende per sicurezza urbana?
«E’ una materia di recente acquisizione, determinata da queste nuove proprietà di funzioni delegate ai sindaci, che sono chiamati a contribuire in maniera diretta alla gestione del territorio. La sicurezza urbana si differenzia dalla pubblica sicurezza in quanto è sicuramente in parte una specifica della pubblica sicurezza, ma con l’ottica rivolta ad osservare tutte le manifestazioni sociali, ambientali, anche architettoniche dell’ente locale ai fini di garantire maggiormente quella che viene chiamata sicurezza percepita. E’ un’attenzione mediata dalle contingenze ambientali del singolo ente locale, un’attenzione specifica a tutte le manifestazioni sociali del territorio».
Ovviamente si occupa della viabilità sul territorio.
«Gli enti locali, in virtù del codice della strada, sono autorità autonome per la viabilità di propria competenza. La Polizia Locale di Bergamo non ha compiti di gestione sulla viabilità intesa come architettura di sistema essendo questa deputata ad altri settori del Comune, però svolge servizi di polizia stradale: in questo senso gestisce la viabilità ordinaria per quelli che sono i compiti della polizia, soccorre e interviene negli incidenti e contribuisce all’educazione stradale di quella fascia di utenza rappresentata da cittadini in età scolare. Direi che queste tre funzioni fanno parte squisitamente delle vocazione delle polizie locali da sempre, da quando è nato il corpo dei vigili urbani».
Quanti sono i componenti della Polizia Locale di Bergamo?
«176 unità tra ufficiali e agenti, ai quali si aggiungono gli ausiliari del traffico. Il corpo si occupa di: polizia stradale sulla viabilità ordinaria dell’area cittadina; sicurezza urbana mediante unità del Nisu (nucleo interventi di sicurezza urbana); materie specialistiche nel campo dell’edilizia, controlli edilizi; polizia amministrativa annonaria; ecologia e ambiente; polizia giudiziaria in ordine a reati che ci vengono segnalati direttamente dal cittadino o su delega dell’autorità giudiziaria. Tra le innovazioni segnaliamo: le notifiche amministrative; la polizia di prossimità – una volta chiamato vigile di quartiere – che consiste nella maggior presenza su strada vicino al cittadino di unità di polizia locale a presidio delle scuole, dei centri di aggregazione sociale e nei punti di maggior criticità viaria. Questo consente sicuramente di garantire una maggior sicurezza percepita da parte della popolazione residente e per parte nostra ci consente di esprimere una più corretta strategia di sicurezza reale. A questa risorsa abbiamo destinato una parte molto cospicua di risorse organiche che nei prossimi giorni prenderanno servizio. E’ una scelta strategica di questa Amministrazione e di questo comando».
Il rapporto tra Polizia Locale e cittadino.
«Al di là di singoli e sporadici episodi di criticità che rientrano nel normale tenore dialettico tra istituzioni e cittadinanza, mi fa piacere vedere che il cittadino sente molto il suo vigile urbano, che gli consente un accesso diretto, più facilitato e meno formale con l’istituzione. E’ chiaro che la società sta cambiando e anche noi dobbiamo mediare; credo che sia ancora presto per poter apprezzare la bontà di certe strategie che vogliono fidelizzare maggiormente la Polizia Locale alla società locale, che noi pensiamo anche di poter incrementare con messaggi precisi delle attività didattiche precise sull’utenza in età scolare: è lì che si forma la più genuina e concreta fidelizzazione. L’open day è stata la prima manifestazione in tal senso. Cerchiamo di promulgare un concetto generale non solo di educazione stradale, ma di educazione alla legalità. Il rapporto scuola-educazione stradale comunque c’è da sempre: purtroppo non si riesce a raggiungere l’intero bacino di utenza, non abbiamo le capacità strutturali, ma ci viene richiesto, e sarà un segnale importante e molto forte per garantire in futuro una collaborazione reciproca in questa tipo di mission che ci vede coinvolta con tutti i soggetti che nel territorio svolgono attività educative. E’ attraverso queste sinergie che riusciamo a far passare dei messaggi costruttivi, perché al di la quello che è l’aspetto pedagogico ridondante, attraverso manifestazioni e attività con la polizia locale si riesce a coinvolgere anche emotivamente la fantasia del ragazzo».
La Polizia Locale si avvale di un sistema di videosorveglianza.
«Bergamo è una delle città con il miglior servizio di videosorveglianza, uno dei più efficienti del Paese».
Le videoregistrazioni per quanto restano a disposizione delle autorità per un eventuale mezzo di testimonianza?
«Per cinque giorni, e sono gestite da noi, dalla Questura e dai carabinieri. Il sistema è studiato in modo tale che soltanto il responsabile è in grado di memorizzare delle immagini da sottoporre a sequestro, quindi c’è l’assoluta garanzia in termini di privacy».
Ha contribuito molto alla sicurezza del cittadino.
«Sicuramente. Contribuisce ad abbassare la soglia della criminalità della microcriminalità»
INTERVISTA DI EMANUELA LANFRANCO