Si è recato all’Asl di Treviglio perché la nuova tessera sanitaria tardava ad arrivare e ha scoperto di essere… deceduto. Sebastiano Turchiarelli, 59 anni, residente in via Crespi 762, aveva immaginato mille cause dietro al disguido burocratico ma non certo la sua morte.
L’incredibile vicenda ha avuto inizio lo scorso dicembre quando la tessera sanitaria dell’uomo, ex saldatore in pensione da un anno, è scaduta e così quella dei familiari. Fatta richiesta di rinnovo all’Azienda sanitaria locale trevigliese il 3 gennaio, il documento è pervenuto a tutti ma non a lui. Attesi alcuni mesi senza riscontro il 59enne in marzo-aprile è tornato allo sportello, ma della sua tessera nessuna traccia.
«Mi è stato rilasciato un documento provvisorio e mi è stato detto di tornare venerdì 24 – ha spiegato – quando sono arrivato però mi è stata consegnata ancora una tessera provvisoria. Allora ho sollecitato l’impiegata a risolvere il problema per evitare di fare avanti e indietro e a quel punto, molto gentilmente, la dipendente mi ha assicurato che avrebbe verificato la ragione del ritardo, poi mi avrebbe avvertito per telefono».
Lunedì pomeriggio in effetti l’attesa chiamata è arrivata, ma quando gli è stato spiegato che il problema era che non risultava vivente, Turchiarelli quasi non credeva alle sue orecchie.
«Mi ha detto che per la Provincia o la Regione, non ricordo, io ero deceduto. La prima cosa che ho pensato è che fosse una pagliacciata… Poi ho chiesto cosa dovevo fare per risolvere subito la questione onde evitare che creasse altri problemi, magari con l’Inps: in quel caso sarebbe più grave l’entrata è necessaria, mia moglie è casalinga».
L’uomo è stato indirizzato all’Agenzia delle Entrate di Treviglio dove si è recato martedì, e anche qui è stato confermata la sua assurda condizione di deceduto. «Io sarei morto il 12 dicembre 2004 – ha continuato il pensionato – proprio la data del decesso di mio padre: peccato che lui fosse nato nel 1914 e fosse scomparso a Foggia, mentre io sono nato nel 1952 e vivo in Lombardia da quarantatrè anni. Il personale mi ha riconvocato giovedì mattina e mi ha spiegato che l’errore è stato dovuto proprio alla morte di mio papà, hanno dato per morto anche me. Per fortuna poi mi hanno assicurato che a breve riavrò la mia tessera». Quando me l’ha detto mi è sembrata una barzelletta – ha commentato la moglie», Giuseppina De Falco.